Pubblicato in febbraio 27th, 2013 | da Francesca
MONTEBELLO
Elegante e piccolo borgo, domina il Marecchia e l’Uso dai suoi 436 m di altezza. L’antico castello è custode dell’antica leggenda di Azzurrina e dalle sue mura si osserva un panorama mozzafiato.
Un castello medievale che domina dall’alto la Riviera, un panorama mozzafiato e una leggenda che si perde nella notte dei tempi: il borgo di Montebello è uno dei tanti fiori all’occhiello della Romagna.
Su un’antica pieve romana, la cui torre è inserita dentro la struttura del castello, in epoca medievale appartenne ai Malatesta, i signori della Romagna, per poi passare alla fine del Quattrocento ai Conti Guidi, a cui attualmente appartiene. Fu sottoposta a vari restauri architettonici, soprattutto dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, ed è interessante notare come mantenga due differenti e distinte strutture: la dimora cinquecentesca dei Conti Guidi e l’antica parte medievale fatta di strette scale e stanze dal soffitto basso.
Il castello riserva sorprese inaspettate. La sua collezione di mobili antichi, risalenti al 1300, rappresenta un patrimonio inestimabile per l’arte italiana. Famosi gli eleganti bauli destinati alla dote delle nobili fanciulle e le famose cassaforti, con sistemi di chiusura antichi e segreti.
Ma è la leggenda di Guendalina Malatesta, conosciuta come Azzurrina, ad aver reso noto il borgo medievale. La bimba, figlia di uno dei tanti conti feudatari del castello, scomparve un lontano 21 giugno nel nevaio del castello. Di lei non si seppe più nulla. Raccontano che la notte del solstizio d’estate del 1990 strani rumori rieccheggiarono per le stanze del castello, e i sostenitori del mistero subito udirono il pianto di una bimba abbandonata che cerca aiuto. E la storia sembrò ripetersi negli anni successivi. Oggi le visite guidate ripropongono ai turisti le registrazioni fatte da studiosi ed esperti ogni cinque anni a partire dal 1990.
E là dove la storia si mescola al mito e alla leggenda, nasce il fascino di questo stupendo borgo romagnolo.